giovedì 20 marzo 2014

Pausa

Salve a tutti, 
A causa di impegni personali, il blog rimarrà inattivo per un po'. Se volete, continuate a seguirmi su IlVeroMilanista.it e Rossonerosemper.com.
Ciao a tutti e sempre forza Milan!
Giangi 

martedì 26 novembre 2013

Attacco alla nostra Storia

L'avvicendamento in società è ormai imminente: Galliani parla già da ex, Barbara incalza e molto presto l'equilibrio in casa Milan potrebbe essere del tutto stravolto.
Tuttavia, un aspetto in particolare ha attirato la mia attenzione. Fate caso a questa immagine: Questo è il Logo di Fondazione Milan. Bene, ora fate attenzione alla sfera rossonera al centro, e cominciate a farci l'abitudine. Perchè? Leggete qui:

 Il Milan potrebbe presto cambiare logo. Lo scrive il quotidiano torinese TuttosportBarbara Berlusconi in persona starebbe premendo per il lancio di uno stemma moderno, accattivante, che raccolga l’eredità di quello attuale. Cambio anche di forma: dall’ovale il club rossonero potrebbero passare pallone, su modello del logo della Federcalcio australiana.

 Questo è un estratto di un articolo risalente al 23 maggio 2013 tratto da IlVeroMilanista.it. Viene citato il logo della Federcalcio Australiana, che è il seguente:

Notate niente di strano? Non notate una vaga somiglianza con il logo di Fondazione Milan? Solo una coincidenza che i due loghi si somiglino o c'è di più? Solo una coincidenza che il logo di Fondazione Milan riprenda proprio quello della Federcalcio Australiana sul cui modello sarebbe stato modellato il nuovo logo della squadra?

Ma non è tutto, anzi. Andate sul sito ufficiale del Milan, http://www.acmilan.com/it. Notate niente sullo sfondo? Dunque ecco a voi:


Proprio lei! La famigerata sfera! Campeggia imperiosa sullo sfondo del sito ufficiale. Certo che passare da Fondazione Milan, con tutto il rispetto un aspetto secondario, alla home page del sito ufficiale della società è un bel salto...dunque perchè inserirlo in una posizione tanto visibile? Il presentimento è che, in un certo senso, vogliano addolcirci la pillola. Coincidenze finite? Macchè, c'è dell'altro, e sempre sul sito ufficiale: al centro troverete la rubrica video MilanTime. Fate partire il video e osservate la clip di apertura. Avete visto? In caso di risposta negativa, ecco cosa vi sareste trovati davanti:


Non può essere una coincidenza. Questo simbolo è usato sempre più frequentemente, e la somiglianza con il logo della federazione australiana, il modello su cui si doveva elaborare il restyling, è molto forte. Inoltre, con la certa dipartita di Adriano Galliani a fine stagione, e quindi senza l'ingombrante presenza dell'attuale AD, Barbara potrebbe applicare importanti cambiamenti in tutta calma. Poco tempo fa la sede, sta arrivando il momento del logo?
Ebbene, alla luce di tutto ciò, ho ottimi motivi per credere che questa sfera, presto, possa diventare la parte portante del nuovo logo del Milan; saranno aggiunti magari dettagli come il nome della squadra e la data di fondazione, il potrebbe essere plausibile.
Al momento la mia non è altro che una supposizione fondata su qualche deduzione, tuttavia seguirò con attenzione eventuali sviluppi.
Il nostro logo racchiude in sé l'essenza del Milan: le strisce rosse e nere, colori sociali, affiancate al simbolo di Milano, la croce su sfondo bianco. In questo logo si identificano le vittorie, i trofei, i protagonisti e tifosi; tutti lo conoscono e lo rispettano, i tifosi lo amano, i nemici lo temono. Tutti noi, a nome del Milan e di Milano, città e gente che rappresentiamo, dovremmo opporci al cambio di logo: si tratterebbe di un efferato attacco alla nostra Storia, a ciò che siamo e che rappresentiamo. La passione e la Storia, cara Barbara, vengono prima del marketing.
Scritto il 26 novembre 2013. Se ci azzecco qualcuno mi offra una cena ;)

Seguitemi su twitter: @Giangi_Ceresara

venerdì 15 novembre 2013

Milano è solo Rossonera!

Oggi, 15 novembre 2013, Massimo Moratti non è più il presidente dell'Inter; al suo posto il magnate indonesiano Erik Thohir. Ora, di milanese, all'Inter rimane solo la sede.
Al Milan, all'Associazione Calcio Milan, fondata il 16 dicembre di 114 anni fa, spetta il glorioso compito di portare alto il vessillo di Milano nel mondo, come del resto ha sempre fatto.

Da oggi essere milanisti è ancora più bello, indipendentemente dai risultati: la passione vera non è legata a ciò che il campo sentenzia, la passione vera continua a bruciare nella sconfitta ancor più che nella vittoria. Essere milanisti è già di per sé un privilegio, ma da oggi, avendo noi il compito unico di portare alto il nome e l'onore della città di Milano in tutto il mondo, lo è ancor di più. Ricordatevelo sempre, tifare Milan è un onore e un privilegio!

Da oggi, a Milano, di internazionale c'è solo l'A.C. Milan!!!



domenica 20 ottobre 2013

Back in the Pitch: Milan-Udinese

Ritorno a San Siro. Dopo mesi di astinenza è di nuovo Scala del calcio. Pomeriggio plumbeo, sul tardi freschino, il netto anticipo concede una strada alternativa, e con essa lo stadio visto da una nuova visuale: Ippodromo in primo piano, stadio sullo sfondo. Due dei luoghi più amati da Beppe Viola, indimenticabile giornalista e milanista doc, il cui trentunesimo anniversario della morte occorreva giovedì 17 ottobre. Rimangono loro, ippodromo e stadio, monumenti di una Milano che non dimentica il suo passato e i suoi eroi.

Ippodromo e stadio di San Siro
18.45 apertura cancelli, stadio vuoto e attesa interminabile prima dell'inizio della partita. 33.000 circa gli spettatori paganti, risultato: stadio mezzo vuoto ma non per questo poco caloroso.

Calcio d'inizio
Primo tempo liscio, Udinese che attende e riparte, Milan che tiene il possesso palla e cerca di trovare spazi. Sarà però proprio un contropiede, gestito magnificamente da Birsa, a portare in vantaggio i rossoneri: sulla sponda di Robinho è meraviglioso il sinistro a giro con cui lo stesso sloveno batte Kelava. Sicuro Silvestre, onnipresente Poli, attento Montolivo, duttile Birsa: il primo tempo si conclude sull'uno a zero per i rossoneri. Quasi mai i friulani si sono fatti vivi dalle parti dell'esordiente Gabriel, che ha comodamente gestito qualche retropassaggio di Silvestre dimostrando buone abilità di piede e soprattutto di rinvio, molto migliore della semplice spazzata di Abbiati.
Gabriel salva il risultato su di Di Natale. (fonte:Milannews)
Il secondo tempo non regala particolari emozioni: unico vero brivido per il Milan arriva su una splendida punizione di Di Natale sulla quale Gabriel compie un prodigioso intervento salvando il risultato (foto a fianco). Ci fosse stato in porta Abbiati a quest'ora staremmo commentando un pareggio, in quanto Sequoia non si sarebbe spostato di un centimetro. Poi poco o niente. Da segnalare ancora una volta la nulla prestazione di Alessandro Matri: sarà anche che si sbatte e lavora, ma la prima punta innanzitutto deve buttarla dentro: in area non è mai al posto giusto. Partita discreta di Robinho, esterni attenti in copertura ma poco attivi in fase offensiva. Cambi: Guidolin cerca di scuotere una squadra mai veramente in partita e inserisce il gioiellino Zielinski, Muriel e Ranegie; sostituzioni che, però, non cambieranno l'inerzia della gara. Nel Milan entrano Nocerino, sufficiente, Niang, che non vedrebbe la porta nemmeno se gliela indicasse la Madonna di Medjugorie in persona, e Ricardo Kakà, il grande ritorno, che sostituisce l'indegno numero nove.
Il momento del cambio: esce Matri, entra Kakà

Il numero 22 risponde al calore offertogli dallo stadio con qualche buono spunto e un paio di buone giocate. Il risultato, in ogni caso, non cambia, e il diavolo porta in cascina 3 punti importantissimi per morale e classifica. Meravigliosa la corsa di Gabriel verso il preparatore atletico dei portieri al fischio finale, abbraccio di pura felicità seguito da giro dello stadio ricevendo gli applausi dei tifosi; il giovane portiere brasiliano non si dimenticherà mai la serata del suo esordio, praticamente perfetta. Sentimentalismi a parte, Gabriel si è dimostrato sicuro e reattivo, bravo con i piedi sia a gestire che rinviare, coraggioso nelle uscite e reattivo tra i pali: il talento c'è tutto, si merita più di qualche chance. Capitolo discriminazione territoriale: dalla Curva Sud sono arrivati cori contro diverse tifoserie, da Genova a Bergamo passando per Napoli. Tuttavia il coro "incriminato", Napoli colera sei la vergogna dell'Italia intera per intenderci, si è sentito soltanto una volta al 15esimo minuto del primo tempo. Al 25esimo il richiamo dello speaker, l'unico, ampiamente fischiato da tutto lo stadio. In ogni caso, cori di questo tenore e genere si sono ampiamente sentiti anche nel corso di Roma-Napoli, anticipo di venerdì sera, che vedeva opposte tra l'altro due tifoserie non esattamente fraterne. Tuttavia, sui maggiori quotidiani nazionali ieri mattina non si era praticamente parlato di tutto ciò nonostante i suddetti cori fossero evidenti e ben distinguibili. Però, quando ci va di mezzo il Milan, ecco che le carte in tavola cambiano: così titola stamattina il Corriere dello Sport (foto qui sotto). Questo mero tentativo di vendere qualche copia in più non può essere giustificato e non può passare inosservato: questo non è giornalismo, non è obiettivo e non è imparziale.

C'è una chiara presa di posizione contro una squadra, il Milan, principale squadra di Milano, omettendo completamente riferimenti alla partita di venerdì sera tra Roma e Napoli, tentando così di demonizzare una squadra ma ancor di più il luogo di appartenenza a favore di un'altra squadra e un'altra regione del paese. Manipolare le notizie per favorire una o più squadre vicine al luogo di appartenenza del quotidiano a discapito di un'altra squadra appartenente a un luogo diverso è un atto di discriminazione territoriale grave al pari dei cori negli stadi. Il Milan, nelle persone di Galliani, Umberto Gandini e di tutti i responsabili della comunicazione dovrebbe intervenire per farsi valere e porre fine a questo genere di pagliacciate. Lo stadio è un posto bellissimo: si vivono emozioni uniche e serate irripetibili, nascono tanti ricordi e si trascorrono momenti magici. Non possiamo permettere a quattro fenomeni al potere di toglierci tutto questo. Che ci andiate sempre o che ci andiate ogni tanto non dimenticatevi, qualche volta, di passarci un pomeriggio o una serata, con i vostri amici o con la vostra famiglia o con chi volete: certe emozioni si vivono solo li, non ve ne pentirete. Alla faccia di chi ci vuole tutti a casa!

Sempre Forza Milan, alla prossima!
Seguitemi su twitter @Giangi_Ceresara


lunedì 7 ottobre 2013

Vergogna Senza Fine


Nel tardo pomeriggio di oggi, in seguito allo svolgimento della settima giornata del campionato di calcio di Serie A, il giudice sportivo Tosel, che nella foto di repertorio qui a fianco potete vedere insieme ad alcuni collaboratori, ha emesso i seguenti verdetti: Comunicato ufficiale n.56.
Ignorando la questione Mexés, che verosimilmente la squalifica se la merita dalla prima all'ultima giornata, la nostra attenzione scivola a pagina 3, dove leggiamo:  
"Obbligo di disputare una gara a porte chiuse ed ammenda di € 50.000,00: alla Soc. MILAN per
avere alcune centinaia di suoi sostenitori, alcuni minuti prima dell’inizio della gara, al 6° ed al 43° del secondo tempo, intonato un insultante coro espressivo di discriminazione territoriale nei confronti dei sostenitori di altra società"

Ve lo dico subito: il coro in questione è "Noi non siamo napoletani". Un'affermazione. In poche parole, tutto San Siro per un coro della Curva, un coro che si sente e si canta ovunque da almeno vent'anni, viene squalificato. 
In Lega, probabilmente, nessuno ha mai messo piede in uno stadio. In Lega nessuno si rende conto che lo sfottò fa parte del gioco. In Lega nessuno si rende conto che altre tifoserie e altri stadi in cui si è visto molto peggio questa pagliacciata non l'hanno vista e mai la vedranno. 
Mi rifiuto di credere che i tifosi del Milan siano gli unici nell'universo a cantare cori "espressivi di discriminazione territoriale" nei confronti di altre squadre/città/regioni. Eppure solo i tifosi del Milan sono bersagliati e puniti. 
Ma il bello è che la Lega è stata perculata dai napoletani stessi! Guardate qua:


L'immagine non è chiarissima, ma dice "Napoli colera: e adesso chiudeteci la curva"! Vedete la "discriminazione territoriale" che razza di cialtronata è? Combattuta anche da coloro che dovrebbero essere le vittime!
La realtà è che, alla fine, a pagare saremo come al solito noi tifosi: stadio chiuso, con tanti saluti agli abbonati. A pagare saranno 23 mila cristiani che, per colpa di quattro cialtroni incompetenti (chi ha fatto la legge molto più di Tosel) non andranno a vedere la partita per di più perdendoci i soldi. Sei anni di abbonamento, sei anni che sento questi cori, regolarmente, da milanisti e non. Mai nessuno ha alzato un dito. Per completare la festa questa era la seconda sanzione: alla terza 3-0 a tavolino e penalizzazione. Quattro buffoni incompetenti stanno cercando in tutti i modi di disintegrare quello che rimane della "domenica", cancellando dagli stadi il tifo, organizzato o meno, perché questo è il chiaro messaggio, in maniera tale da avere milioni e milioni di lobotomizzati davanti alla tv al calduccio sul divano a vedere la partita. La discriminazione territoriale è l'ultima di una lunga serie di cialtronate che ha, come sola finalità, il ridicolizzare il calcio italiano. Tutto ciò va fermato. Che la società, oltre che i tifosi, si facciano sentire, perché questo non è più tollerabile.

Sempre Forza Milan!

Seguitemi su Twitter: @Giangi_Ceresara

lunedì 16 settembre 2013

Ermeneutica di un Teatrino Riuscito Male

Da qualche ora, sul canale tematico ufficiale del Milan su Youtube, è comparso questo video che ha come soggetto Kakà e riguardante l'infortunio del trequartista brasiliano stesso: AC Milan | Le parole di Kakà . Analizziamolo insieme.

Dopo la partita con il Torino sulla quale, concedetemelo, stendo un velo pietoso, squadra senza gioco salvata dalla mera fortuna e dalla malasorte degli avversari, il Figliol Prodigo acclamato dalle masse è uscito dal campo con un infortunio muscolare che lo terrà fuori per circa un mese; l'infortunio, di per sé quindi, non è così grave, non almeno da giustificare un video apposito ai tifosi. 
Vorrei innanzitutto porre la vostra attenzione sul contesto: come potete notare la scena è stata preparata preventivamente, come dimostrano il cartellone pubblicitario dietro al giocatore e la maglia da allenamento indossata da Kakà, con lo sponsor Fly Emirates in primissimo piano. Quello che abbiamo davanti non è un video immediato e casuale, è stato tutto preparato ad arte, ragionato e pensato appositamente. 

Proseguiamo: il giocatore sostiene di non aspettarsi un infortunio del genere in questo momento, posto che comunque si tratta di un infortunio muscolare (tranquilli, non sarà l'ultimo, tra il suo fisico e Allegri hai voglia) a ottobre sarà di nuovo in campo, e di aver "parlato tantissimo con la società e con Galliani di un po' di cose", e di aver deciso autonomamente ("quello che ho deciso io è che non voglio niente dal Milan eccetto il sostegno e l'affetto finché non sto bene") di sospendersi lo stipendio. Innanzitutto un dettaglio salta subito all'occhio: l'immediato intervento della società, che non ha perso tempo per verificare le condizioni di Kakà. Una volta appurata l'entità dell'infortunio, non preventivato dal giocatore per sua stessa ammissione, costui ha immediatamente provveduto ad auto-sospendersi lo stipendio. Fare uno più uno è semplicissimo, e il risultato più ovvio implica che sia stata la società a "indicare" a Kakà questa soluzione, forse per obbligo contrattuale, questo non lo so. Sta di fatto che mi sembra molto improbabile che per un infortunio di 3 settimane forse un mese si sia arrivati a questa soluzione.

In conclusione Kakà ringrazia i tifosi, la cui carica lo motiva a ritornare presto in campo per la gioia di tutti, lui incluso. In generale, da tutto ciò si evince come la società stia usando l'ex-Real per riavvicinarsi ai tifosi, soprattutto a coloro che dopo la partenza del brasiliano nel 2009 non rinnovarono l'abbonamento (circa 10-15 mila abbonati se ricordo bene), cercando di "usarlo" mediaticamente probabilmente per ergerlo come nuova bandiera del tanto agognato stile Milan apparentemente in declino. Ed ecco che un semplice messaggio di saluto ai tifosi diventa molto, molto di più.

Alla prossima, sempre Forza Milan!
Seguitemi anche su Rossonerosemper.com e su Twitter (@Giangi_Ceresara)

venerdì 30 agosto 2013

I Giorni del Condor

30 agosto 2013: Boateng ceduto allo Schalke 04 (Danke) all'astronomica cifra di 12 milioni. 
Possibilità: 
1) Arriva Honda subito e si gioca con lui in trequarti, Montolivo De Jong e Poli in mediana.
2) Salta Honda subito e si vira su Kakà, che decide di dimezzarsi lo stipendio per tornare a Milano e rimettersi in gioco in vista del mondiale in Brasile. Quindi Kakà trequartista con Montolivo, De Jong e Poli in mediana, Honda arriverà a gennaio e sarà adattato in mediana o farà la riserva in trequarti.
3) Saltano entrambe le trattative, in extremis si decide di puntare su Montolivo trequartista e, per tappare il buco a centrocampo, si attua lo scambio di comproprietà Kucka-Cristante con il Genoa. Quindi Kucka, De Jong e Poli con Montolivo in trequarti. Honda arriverà a Gennaio, Kakà va in America.

Possibili risvolti: 
Honda è un giocatore molto tecnico, dal sinistro finissimo, capace di impostare l'azione e di battere i calci piazzati; rovescio della medaglia la poca mobilità, motivo per cui all'attuale allenatore potrebbe non risultare particolarmente congeniale. In ogni caso è assolutamente possibile un suo adattamento in mediana. Kakà, invece, è un campione decaduto, rovinato da un profeta portoghese e da un padre troppo legato al denaro; Potrebbe, in caso, avere la motivazione del Mondiale, e l'ambiente di Milano, sempre caldo nei suoi confronti, potrebbe farlo rinsavire. Tuttavia, per tornare nella città che più di tutte lo ha amato dovrebbe dimezzarsi lo stipendio, con la sgradevole conseguenza di dover sventare i ripetuti tentativi di suicidio del padre, senza dimenticare che la sua tenuta fisica si è dimostrata ampiamente carente negli ultimi anni. 
A occhio Honda sembra il prediletto di Galliani, essendo un giocatore coccolato e seguito da tempo dall'Ad rossonero, mentre il ritorno di Kakà sarebbe visto meglio da Berlusconi, a cui non dispiacerebbe un po' di pubblicità positiva vista la non rosea situazione.

In tutto questo marasma ci si sta dimenticando di un giocatore che, solo fino a qualche tempo fa, era il centro del sistema Milan: Stephan El Shaarawy (o Al Sciaraudi come lo chiama mia madre). Il Faraone, con l'arrivo di Matri e di un trequartista vedrebbe chiusi i possibili spazi al Milan, il cambio di modulo di fatto ucciderebbe le sue possibilità di partire titolare. Situazione delicatissima: facile parlare di cessione, ma in caso non ripetesse i fasti della passata stagione, quale squadra sborserebbe cifre importanti per lui?

Inoltre, delle tre citate all'inizio del post, la terza possibilità va, a mio modo di vedere, evitata come la peste. Montolivo è fondamentale in mediana, il suo spostamento in avanti azzererebbe di fatto la manovra rossonera e si dovrebbe ricorrere ai lanci lunghi e alle ripartenze non avendo i giocatori per farlo. In pratica ci dovremmo affidare, partita dopo partita, ai colpi di genio del solo Mario Balotelli. Signori, da questi dettagli, che agli occhi di un tifoso disattento sembrano marginali, si decidono non solo le partite, ma probabilmente anche le stagioni. 
Non ci resta che sperare che la società faccia la scelta giusta. Alla prossima e Sempre Forza Milan!

@Giangi_Ceresara su twitter